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Bassani, R., Marchi, S., Menotti, R., & Canevisio, M. G. (2020). Applicazione del protocollo cognitivo-comportamentale, potenziato con l’Acceptance and Commitment Therapy in un caso di disturbo reattivo dell’attaccamento dell’infanzia con presenza di

APA Citation

Bassani, R., Marchi, S., Menotti, R., & Canevisio, M. G. (2020). Applicazione del protocollo cognitivo-comportamentale, potenziato con l’Acceptance and Commitment Therapy in un caso di disturbo reattivo dell’attaccamento dell’infanzia con presenza di parafilie [Application of a cognitive-behavioral protocol, enhanced with Acceptance and Commitment Therapy in a case of reactive attachment disorder of infancy with paraphilias]. Psicoterapia cognitiva e comportamentale, 26(2), 153-190 - DOI: 10.14605/PCC2622002

Publication Topic
ACT: Empirical
Publication Type
Article
Language
Italian
Keyword(s)
Attaccamento disorganizzato, Comportamenti sessualizzati, Caso singolo, Terapia cognitivo-comportamentale, Protocollo Acceptance and Commitment Therapy, Mindfulness, Dysfunctional attachment, Sexualized behaviors, Case report, Cognitive-behavioral therapy, Acceptance and Commitment Therapy protocol
Abstract

La teoria dell’attaccamento proposta da John Bowlby, il legame di attaccamento ha un valore predittivo riguardo allo sviluppo delle competenze sociali, del funzionamento cognitivo, della comprensione del sé e delle abilità linguistiche. Lo scopo di tale relazione è garantire al bambino sicurezza e protezione dai pericoli (Bowlby, 1996). Il caso in oggetto illustra l’impiego del protocollo di terapia cognitivo-comportamentale con un bambino di 9 anni, istituzionalizzato, con pregresse esperienze di abbandono familiare, che manifesta anche comportamenti sessualizzati di rilevanza clinica. Il lavoro terapeutico della durata di circa due anni, ha previsto incontri settimanali individuali, finalizzati innanzitutto, alla costruzione di una relazione di fiducia per favorire l’apprendimento di modelli comportamentali funzionali e al riconoscimento dei propri stati interni. La pratica clinica si è avvalsa anche del ricorso all’Acceptance and Commitment Therapy e in particolare, agli esercizi di mindfulness, allo scopo di favorire un’appropriata conoscenza del corpo. Il cambiamento della qualità relazionale instauratasi tra il bambino e il terapeuta ha favorito da parte del minore l’acquisizione di nuovi modelli comportamentali generalizzabili anche in altri contesti (comunità residenziale e scuola). Gli esiti terapeutici raggiunti hanno riguardato una lieve riduzione dei sintomi ansiosi e depressivi e un abbassamento del livello di rabbia nel bambino. Si è ottenuta inoltre una diminuzione dei valori dello stress post-traumatico da attivazione e delle preoccupazioni inerenti le tematiche sessuali. I bambini vittime di violenza e/o maltrattamento tendono a continuare a sperimentare relazioni disfunzionali di attaccamento con gli adulti di riferimento e nella messa in atto dei loro comportamenti si palesa la presenza del trauma non rielaborato. Il bambino con cui si è lavorato ha potuto interiorizzare le norme e i comportamenti mostrati dal terapeuta, per arrivare a fidarsi completamente. Ha provato a sperimentare le nuove acquisizioni anche in altri ambienti di vita, dimostrandosi più sicuro di sé, a livello emotivo e fisico.

According to the theory proposed by John Bowlby, the attachment bond has a predictive value regarding the development of social skills, cognitive functioning, understanding of self and linguistic skills (Bowlby, 1996). The purpose of this relationship is to ensure the child safety and protection from harm. This case illustrates the application of cognitive-behavioral treatment to a 9 year-old child, institutionalized, with previous experience of neglecting family, who also manifests sexualized behaviors of clinical relevance. The therapeutic work consists of one weekly meetings over a two years period, aimed at building a relationship of trust to facilitate the learning of functional behavioral patterns primarily and emotional recognition. Clinical practice has also enlisted the appeal to Acceptance and Commitment Therapy and, in particular, to mindfulness exercises, in order to promote a positive knowledge of the body. The change in the relational quality established between the child and the therapist helped the child to develop new behavioral models that can be generalized also in other contexts (residing community and school). The therapeutic outcomes achieved involved a slight reduction of anxiety and depressive symptoms and a lower level of anger in the child. A decrease in post-traumatic stress values from activation and concerns regarding sexual issues was also achieved. Children victims of violence and/or abuse or mistreatment tend to continue to experience dysfunctional relationships of attachment relating to adults and while exhibiting their behaviors, the presence of the unresolved trauma is revealed. The child we treated was able to internalize the therapist’s norms and behaviors, in order to completely trust himself. He would try to experiment what has been acquired also in other living environments, proving to be more self-confident, at the emotional and physical level.