L’espansione dell’analisi del comportamento per creare una teoria contestuale della cognizione richiede un elevato grado di chiarezza filosofica riguardo la tipologia di approccio contestualistico che potrebbe essere adeguato al perseguimento di quest’obiettivo (Hayes, Luoma, Bond, Masuda e Lillis, 2006).
L’ACT è radicata nella filosofia pragmatica del contestualismo funzionale (Biglan & Hayes, 1996; Hayes, 1993; Hayes & Brownstein, 1986; Hayes, Hayes, & Reese, 1988), una varietà specifica di contestualismo che ha come obiettivo la previsione e l’influenzamento degli eventi, con precisione (precision), ampiezza (scope) e profondità (depth) (Hayes, 1993). Il contestualismo vede e considera gli eventi psicologici come “azioni in corso” dell’intero organismo in interazione nel e con contesti definiti storicamente e situazionalmente. Queste azioni sono eventi “interi” che possono essere suddivisi per scopi pragmatici, non ontologicamente.
Poiché gli obiettivi specificano come applicare il criterio pragmatico di verità del contestualismo (Hayes, Hayes, Reese, & Sarbin, 1993), il contesualismo funzionale si diversifica dalle altre varietà del contestualismo che hanno obiettivi diversi (Hayes, Luoma, Bond, Masuda e Lillis, 2006).
Così l’ACT condivide radici filosofiche comuni con il costruttivismo, la psicologia narrativa, la drammaturgia, il costruzionismo sociale, la psicologia femminista, la psicologia Marxista e altri approcci contestualistici, ma i suoi obiettivi unici portano a qualità differenti e a differenti risultati empirici rispetto a quelli delle forme più descrittive di contestualismo, che ricercano un apprezzamento personale della complessità del tutto (Hayes, 1993) piuttosto che la previsione o l’influenzamento per se.
La stessa ACT riflette le proprie radici filosofiche in svariati modi. L’ACT enfatizza la realizzabilità (workability) come un criterio di verità e la scelta dei valori come un precursore necessario per l’assessment della realizzabilità poiché i valori specificano il criterio per l'applicazione della realizzabilità. Le sue analisi causali sono limitate agli eventi che sono direttamente manipolabili, e per questo l’ACT ha un focus consapevolmente contestualistico. Da questa prospettiva, i pensieri e i sentimenti non causano altre azioni, ad eccezione di come sono regolate dal contesto (Biglan & Hayes, 1996; Hayes & Brownstein, 1986). Per questo, è possibile andare al di là del tentativo di cambiare i pensieri o i sentimenti come si fa con il comportamento overt, per cambiare il contesto che lega in modo causale questi domini psicologici (Hayes, Luoma, Bond, Masuda e Lillis, 2006).